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Ci sono ambienti in cui ogni particolare assume una rilevanza amplificata dal contesto, con relativo impatto sul momento. In casa Inter, ciascun dettaglio, anche il più lontano rispetto ad un pallone che rotola, può generare dubbi e dibattiti. Tre settimane fa, a tenere botta nello spogliatoio nerazzurro fu l’affaire Milan Škriniar, regolarmente in campo in Inter-Empoli nonostante il mancato rinnovo col club e, una dichiarazione i contemporanea del suo agente all’emittente Telenord. Risultato: 1-0 per la squadra ospite di Paolo Zanetti, avvantaggiata proprio dall’espulsione del calciatore slovacco nei primi 45′.
Nel giorno di Sampdoria-Inter, a turbare gli equilibri già di per sé precari dello spogliatoio di mister Simone Inzaghi potrebbe essere il ritorno alla titolarità di Marcelo Brozovic, e non per questioni di campo, bensì perché la fascia da capitano dovrebbe ritornare sul braccio del calciatore croato, dopo essere stata portata da Lautaro Martinez.
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Inter, una fascia senza padrone: tutti i capitani in questa stagione
In un contesto assai complesso come quello in cui gravita l’Inter, capita di essere maggiormente porosi agli influssi anche poco legati a temi meramente calcistici. Uno dei tanti focus a tenere banco all’interno dello spogliatoio è quello relativo all’erede di Samir Handanovic nel ruolo di capitano nerazzurro. L’ormai uscita del portiere sloveno dal rettangolo verde di gioco ha aperto il dibattito su chi debba, effettivamente, indossare la fascia che è stata sua sin dalla primavera del 2019, al di là di ogni gerarchia su vice o vice del vice. È proprio sulla base di quest’ultima, infatti, che si è andati avanti in questa stagione, sin dall’esordio in Champions League contro il Bayern Monaco, che ha visto sì l’esordio assoluto di André Onana come numero uno tra i pali, ma anche Danilo D’Ambrosio scambiare i gagliardetti con Manuel Neuer, in quanto capitano.
Successivamente, e con il progressivo cambio della guardia in porta, sono stati diversi i calciatori ad indossare la fascia da capitano: Marcelo Brozovic nell’andata contro il Viktoria Plzen, Milan Škriniar – in quello che, finora, è stato l’interregno più lungo di un capitano dell’Inter in questa stagione – Lautaro Martinez, e persino Roberto Gagliardini che, in Cremonese-Inter dello scorso 28 gennaio ha addirittura chiuso indossando i gradi di uomo-guida, in seguito all’uscita dal campo del numero dieci argentino.
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Inter, la fascia torna a Brozovic: gli scenari futuri con capitan Lautaro
A poche ore dal ritorno in campo dell’Inter nel monday night contro la Sampdoria, c’è tanta attesa per testare le condizioni dei lungodegenti Romelu Lukaku e Marcelo Brozovic, alla ricerca della condizione fisica e del ritmo partita specie in vista degli ottavi di Champions League contro il Porto della prossima settimana. Se venisse confermata la notizia della titolarità di Marcelo Brozovic, il croato sarebbe il naturale destinatario della fascia da capitano, essendo terzo in gerarchia, dopo Samir Handanovic e Danilo D’Ambrosio. Quale impatto potrà avere, tuttavia, su capitan Lautaro Martinez, trascinatore nelle ultime due di campionato con indosso la fascia?
A rendere infuocato il tema potrebbe essere stato lo stesso amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta, intervenuto lo scorso 9 febbraio alla presentazione del libro Società sportiva 2030:“Dentro la fascia da capitano ci sono dei valori come l’appartenenza e l’amore per il club che devono essere recepiti da chi la porta. Se uno questi valori non li recepisce, non può essere candidato a portarla”. Posto che il calciomercato non porti i due campioni nerazzurri verso altri lidi, la partita tra Lautaro Martinez e Marcelo Brozovic che ha in palio la fascia da capitan si gioca entro questi confini etici dettati dallo stesso ad ex Juventus.
C’è chi, nel frattempo, si sarebbe già sbilanciato su chi dovrà indossare i gradi dell’uomo guida dell’Inter, e non solo dalla prossima estate. Secondo Il Giornale il nuovo simbolo dell’Inter è Lautaro Martinez, al punto da sovvertire in corsa l’ordine dei capitani. A riprova di ciò, la prova da trascinatore che l’argentino ha fornito sia prima di partire per il Qatar – quando ha giocato con un infortunio alla gamba che, di fatto, ne ha compromesso la titolarità con il CT Lionel Scaloni – e l’exploit di rendimento esibito al ritorno dal Mondiale.
