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Un insolito rilassato Inzaghi parla della fresca vittoria contro il Genoa ai microfoni di Dazn:
SUL DEBUTTO
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Ero abbastanza sicuro, vedo lavorare i ragazzi così dall’8 luglio. Io e il mio staff stiamo lavorando nel migliore dei modi, meglio di così l’esordio non potevo immaginarmelo. E’ stato tutto bello e piacevole, non dimentichiamo che stasera mancavano Lautaro, Sanchez, Gagliardini e il nuovo attaccante. Sensi l’ho visto lavorare bene e ho cercato di ritagliare uno spazio a lui. Ho tanti giocatori e di volta in volta sceglierò i migliori, c’è grandissima soddisfazione ma dobbiamo lavorare. Venerdì avremo una partita difficilissima a Verona, ho sciolto tutta la qualità”
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SU CALHANOGLU
“Parliamo di un grandissimo giocatore, unisce quantità e qualità. Ma sarebbe riduttivo parlare solo di lui, tutti avrebbero meritato di più e di giocare, penso magari a D’Ambrosio, Ranocchia e Kolarov. Volevo far debuttare Dumfries, ci sarà tempo. Calhanolgu è stato un giocatore voluto, Marotta e Ausilio era già al lavoro, ogni volta che lo affrontavo con la Lazio mi creava problemi, lo vediamo lavorare tutti i giorni e ancora lui non sa quanto è forte, ha ancora margini di crescita”
SUL NUOVO ATTACCANTE
La partenza di Lukaku è stata inaspettata, abbiamo rimediato con Dzeko e la società ora sta valutando. Da giovedì non ho voluto parlare di mercato perché pensavo al Genoa, da domani se ne riparlerà. Siamo alla ricerca di un giocatore che ci possa completare, possiamo alzare Sensi e Calhanoglu, abbiamo Satriano, è normale che dobbiamo completare. In qualche partita Lautaro potrà fare la prima punta, poi tornerà Sanchez e ci completeremo”.
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SULLA TECNICA DELLA ROSA
“Abbiamo giocatori di grande qualità e tecnica, ci sono Sensi, Calhanoglu, Dzeko che fa scuola da numero 9. Ho trovato un gruppo buonissimo, abituato al lavoro e al sacrificio. Ogni allenatore ha i propri concetti e le proprie idee, mi conforta veder lavorare la squadra con questa determinazione. E’ un piacere vedere queste cose per l’allenatore”.
SULLE SENSAZIONI PER IL DEBUTTO
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“L’emozione più grande è stata quando siamo arrivati col pullman, era un anno e mezzo che non era calcio. Arrivare allo stadio con la gente che cantava e ci acclamava è stata la più grande emozione”.
