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Durante la gestione di Luciano Spalletti c’era stato un discusso e difficoltoso scambio sull’asse Roma-Milano che aveva visto Radja Nainggolan approdare all’Inter ed un giovanissimo Nicolò Zaniolo fare il percorso inverso. L’esito dello scambio, al di là delle recenti disavventure del talento italiano, è giustamente apparso come un errore di mercato per i nerazzurri alla luce delle deludenti prestazioni del belga sotto la gestione del tecnico di Certaldo e poi di Antonio Conte. Quest’estate dunque l’arrivo di un altro centrocampista dalla Roma in età piuttosto avanzata era stato visto con un certo scetticismo da parte della tifoseria: Henrikh Mkhitaryan ha invece dimostrato con i fatti quanto la sua esperienza possa tornare utile all’organico di Simone Inzaghi.

La stagione di Mkhitaryan e il suo ruolo nel gioco di Inzaghi
Lo scetticismo iniziale del pubblico interista ne confronti dell’armeno era dovuto non tanto alle qualità del giocatore, più volte dimostrate nei suoi anni a Roma e nel suo passato in Premier League, quanto alla sua età e alla condizione fisica con cui si sarebbe presentato ad Appiano Gentile. A 33 anni Mkhitaryan infatti nella sua ultima stagione alla Roma con José Mourinho, pur avendo disputato una buona stagione con 5 gol e 6 assist in Serie A, aveva comunque lasciato intravedere un calo rispetto ai numeri delle due stagioni precedente (addirittura 13 gol nel 2020/2021). In ogni caso il centrocampista era stato scelto da Marotta per rimpiazzare il partente Vidal assicurandosi una riserva esperta ed affidabile.
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Gli infortuni del titolarissimo Marcelo Brozovic, la cui assenza l’anno scorso era stata sanguinosa per gli equilibri della squadra di Inzaghi, ha invece permesso a Henrikh di avere un ruolo e un protagonismo molto più importanti del previsto. 18 partite su 21 per lui in Serie A, un gol in campionato ed un altro in Champions League nel 4-0 al Viktoria Plzen, ma soprattutto equilibrio ed esperienza a metà campo. La svolta decisiva per lui è stata la mossa del tecnico di mettere Calhanoglu al posto del regista croato. Il turco ha dimostrato di riuscire a non far rimpiangere il titolare nel ruolo e di coesistere molto bene con il numero 22 e con Barella. Le combinazioni sul lato sinistro fra Mkhitaryan, Di Marco e Bastoni si sono spesso rivelate molto fruttuose per gli sviluppi offensivi della squadra. Il centrocampista ex Arsenal, grazie ad una grande duttilità, si è integrato da subito molto bene nel piano tattico della Beneamata ed è anche per questo che Simone Inzaghi ha scelto di usare il giovane Kristjan Asllani col contagocce.

Con Brozovic titolare quanto spazio per Mkhitaryan?
Non è affatto scontato, dopo mesi in cui ha faticato a trovare continuità con l’Inter e con la sua Croazia, che Marcelo Brozovic riesca da subito ad esprimersi ai suoi migliori livelli. La squadra si gioca molto della propria stagione fra febbraio e marzo, quando, oltre all’importanza di tenere il passo del Napoli in campionato, Inzaghi e i suoi dovranno vedersela con il Porto in Champions League. Dati i buoni risultati delle ultime partite e le prestazioni eccellenti di Calhanoglu e Mkhitaryan non è da escludere che possano essere loro due i titolari almeno nel match di andata il 22 febbraio. Sicuramente il croato in forma garantisce maggiore copertura rispetto all’armeno e al tempo stesso lascia più spazio in avanti al trequartista ex Milan liberandolo dalle incombenze difensive.
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Gli impegni però, considerando anche la doppia sfida in semifinale di Coppa Italia con la Juventus, costringeranno quasi per forza Simone Inzaghi a ruotare i suoi giocatori. In questo scenario, alla luce di quanto dimostrato negli ultimi mesi, sembra un errore dimenticarsi dell’apporto di Mkhitaryan. Quasi sicuramente l’ex Roma sarà la rima scelta quando si tratterà di far rifiatare uno dei tre titolari o anche per cambiare la partita in corso d’opera. Nelle gerarchie a centrocampo sarà probabilmente il primo a subentrare: per motivi diversi sia Asllani che Gagliardini sembrano piuttosto indietro rispetto a lui. Per questa ragione l’armeno potrebbe continuare ad avere molto minutaggio ed è quindi da considerarsi più come un dodicesimo titolare che come una sporadica riserva.