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Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano. Altri, invece, arrivano semplicemente al capolinea, con ciascuno che prende, pacificamente o meno, la propria strada. Come nel caso di Milan Skriniar, che ha deciso di non vestire più la maglia dell’Inter a partire da giugno. Promesso sposo del PSG, lo slovacco è stato vicino alla cessione nel mercato di gennaio, con la chance di anticipare le nozze francesi di sei mesi. Un matrimonio che s’ha da fare, ma necessariamente in estate.
Restano, quindi, ancora tante partite da giocare in nerazzurro e tanti chilometri da calpestare sul campo di San Siro. Sembra che il suo ritorno dal primo minuto possa avvenire già nel prossimo turno di campionato, che ha in programma un caldissimo derby contro il Milan. Simone Inzaghi sarebbe deciso, secondo quanto riporta La Gazzetta dello Sport, a schierare Skriniar tra gli undici titolari della sfida di domenica 5 febbraio.
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Una scelta che sicuramente comporta più di un rischio, considerando le possibili reazioni dei tifosi dopo le ultime questioni di mercato e il contraccolpo psicologico che potrebbe condizionare le prestazioni dello slovacco. Una concentrazione non al livello che richiede il match potrebbe influire non solo sulla singola partita, ma anche sul resto della stagione. Una situazione da gestire con grande attenzione, con Inzaghi che, però, sembrerebbe convinto della sua scelta, contando sulla grande professionalità del suo calciatore.

Inter, l’accoglienza per Skriniar come quella per Icardi?
Una domanda da porsi legittimamente, viste le analogie che ci sono fra i due casi che più negli ultimi anni nerazzurri hanno scosso il cuore della tifoseria. Come Skriniar, anche Icardi al momento della rottura con l’Inter indossava la fascia di capitano. Entrambi spodestati da questo ruolo, dopo vicende legate ai rinnovi di contratto e a trasferimenti imminenti. Due idoli della tifoseria nerazzurra, che hanno scelto di lasciare Milano, paradossalmente, per raggiungere la stessa meta.
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Interrogarsi su quella che sarà l’accoglienza del pubblico di San Siro, di fede interista, domenica sera, potrebbe dare una chiave di lettura alla situazione che Skriniar affronterà nei prossimi mesi. Dopo il chiarimento con la Curva Nord e le parole rassicuranti da parte di Marotta e Inzaghi, le previsioni sono quelle che vedono lo slovacco continuare a impegnarsi professionalmente con la maglia dell’Inter fino a fine stagione.
Una situazione che si differenzia, perlomeno in questo, da quella vissuta da Mauro Icardi. L’attaccante argentino si ritrovò a vivere da separato in casa per qualche mese, senza scendere in campo e trovando, a San Siro, un’ondata di fischi ad accoglierlo. Anche in quella che fu l’ultima giornata di campionato nella stagione 2018/19, contro l’Empoli, il saluto del pubblico interista, dopo un rigore fallito dallo stesso Icardi, fu gelido. Per Skriniar, la situazione potrebbe essere invece diversa.

Inter, Inzaghi sceglie Skriniar dal primo minuto
Dal punto di vista tecnico, la scelta è più che comprensibile. Skriniar è il leader difensivo dell’Inter e il suo impiego costituisce una garanzia per l’intero reparto. Inzaghi non può non considerare in prima battuta questo aspetto nella scelta della formazione che affronterà il Milan. Nonostante le ultime ottime prestazioni di Darmian, fresco di rinnovo fino al 2024, il titolare come braccetto di destra nei tre di difesa resta lo slovacco.
La seconda considerazione è di carattere psicologico: può reggere il San Siro del derby il partente Milan Skriniar? Il fatto di non avere una risposta certa a questa domanda costituisce il rischio maggiore che sta correndo Inzaghi. Il pericolo è quello di avere in campo, in una partita così delicata, in un ruolo così importante, un giocatore non abbastanza concentrato. Secondo La Gazzetta dello Sport, avrebbe chiarito con i suoi compagni la questione e avrebbe garantito massimo impegno e professionalità.
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Facendo leva su questo, Inzaghi vuole sfruttare al massimo il talento difensivo del suo numero 37, fino a fine stagione. C’è stata una situazione, abbastanza analoga, circa cinque anni fa, quando l’attuale tecnico nerazzurro allenava la Lazio. Doveva decidere se schierare dal primo minuto Stefan De Vrij nello spareggio Champions all’ultima di campionato contro l’Inter, squadra al quale il difensore si sarebbe legato nella stagione successiva. L’olandese giocò dall’inizio, fornendo una brutta prestazione e causando un rigore. Chissà che Inzaghi, nel formulare le sue decisioni, non abbia pensato anche a questo.