- Continua a leggere sotto -
Un quarto di finale di Coppa Italia raggiunto e un derby all’orizzonte, in una settimana caldissima per l’Inter in campo e non solo. La confusione sul mercato di fronte alla possibile partenza anticipata di Milan Skriniar non ha avuto riflessi sulla squadra, protagonista di una prestazione di grande livello contro l’Atalanta. Una risposta che non era scontata e che ha visto tutti i giocatori scesi in campo concentrati sul match e attenti su tutti i fronti di gioco.
È stata la partita di Darmian, autore della rete decisiva per il passaggio del turno, con Calhanoglu e De Vrij che sono stati promossi a pieni voti rispetto ai compiti loro assegnati. Il turco ha ancora una volta dimostrato di poter occupare il ruolo di regista, garantendo grande affidabilità sia in fase di interdizione che in termini di proposta. De Vrij è tornato, dopo un periodo di calo, a una prestazione di livello, riuscendo a bloccare per tutta la partita le possibili iniziative di Duvan Zapata.
- Continua a leggere sotto -
Un piccolo spazio se l’è anche ritagliato Romelu Lukaku, protagonista ormai da tempo atteso dai tifosi nerazzurri. Tante partite saltate per infortunio, un Mondiale sottotono e pochi minuti di qualità in questo 2023. Nei quarti di finale contro l’Atalanta, il belga è tornato a dare il suo contributo alla squadra, mostrando di essere sia in grado di dialogare con i compagni sia di fare reparto, quando necessario. Simone Inzaghi potrebbe sceglierlo come titolare per il derby, visti i recenti miglioramenti.

Inter, la stagione di Lukaku
Ci si aspettava certamente di più da Romelu Lukaku in questa prima metà di stagione. Era tornato a Milano dopo aver tentato (e probabilmente fallito) la missione inglese, con una divisa del Chelsea che gli stava un po’ stretta e che, probabilmente, non era propriamente cucita per lui. Quindi ancora la maglia nerazzurra, quella che Antonio Conte aveva disegnato per il suo attaccante belga e di cui, evidentemente, sentiva troppo la mancanza.
- Continua a leggere sotto -
Ma si sa, non sempre i ritorni hanno un lieto fine: da un lato possono sistemare i dissapori, dall’altro cancellare i bei ricordi. Il girone di andata della seconda vita all’Inter di Romelu Lukaku era iniziato col botto, con un gol dopo appena due minuti nella prima partita di campionato contro il Lecce. Dopo quel botto, però, solo silenzio o meglio suoni che stonavano rispetto a quelli che i tifosi nerazzurri ricordavano di lui. Praticamente un’ombra nella sconfitta con la Lazio e poi l’infortunio, che lo ha tenuto fuori a lungo.
La sua assenza può costituire sicuramente un dato importante per analizzare il girone di andata dell’Inter, che ha dovuto fare a meno, si perdonerà il gioco di parole, del suo “pezzo da 90” quasi sempre fino al Mondiale. Un briciolo di ripresa si era visto nell’ultimo match casalingo di Champions League, contro il Viktoria Plzen, in cui aveva partecipato al 4-0 finale con un gol. Anche dopo la spedizione in Qatar, Lukaku non si è granché visto; una prestazione sufficiente contro il Napoli e, qualche giorno dopo, un ingresso per niente all’altezza a Monza.

Inter, Lukaku ci prova per il derby
Alcune stagioni possono cambiare con una partita, con una prestazione talmente di livello da spazzare via tutta la negatività che l’aveva preceduta. Lo sa bene Christian Eriksen, a un passo dalla cessione nel gennaio 2021, dopo un anno più che grigio alla corte di Antonio Conte. Poi, proprio in un derby, un gol all’ultimo minuto, che riuscì a cambiare le cose. Riuscì a cambiarle nella testa del giocatore e forse anche nella mente del tecnico, che ebbe la conferma di dover dare la chance che meritava al suo numero 24.
Per Lukaku, se dovesse presentarsi, l’occasione sarebbe davvero troppo ghiotta. La prestazione con l’Atalanta ha fatto rivedere, a sprazzi, il giocatore che San Siro ricordava. La sua dominanza fisica, abbinata a una rifinitura, in fase offensiva, nettamente migliorata rispetto alle uscite precedenti, ha costituito un grande vantaggio per l’Inter nello sviluppo del gioco. L’avversario, in questo caso, sarebbe il Milan, squadra che Big Rom ha punito in più occasioni.
- Continua a leggere sotto -
Nelle cinque volte in cui l’ha affrontato, Romelu Lukaku è sempre andato in gol. Il biennio con Antonio Conte in panchina ha visto il belga tra i marcatori in tutte le occasioni. Una delle sue vittime preferite, indubbiamente, è quindi proprio il Milan, in grande difficoltà in questo momento, soprattutto nel reparto difensivo. Il suo impiego dal primo minuto con Lautaro Martinez potrebbe costituire una grande iniezione di fiducia e, nel migliore dei casi, una svolta decisiva in quella che è stata, fino ad ora, una stagione fin troppo nell’ombra.