Inter, Rastelli giustifica Barella: protagonismo e oneri di un leader

Dopo la lite Barella-Lukaku in Sampdoria-Inter, l'ex tecnico Rastelli ha spiegato l'atteggiamento del centrocampista

Francesco Monda  - Autore
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Dopo le convincenti vittorie contro Atalanta e Milan, rispettivamente in Coppa Italia e in Serie A, contro la Sampdoria è arrivato l’ennesimo passo falso dell’Inter in campionato. I volti dello 0-0 maturato allo stadio Luigi Ferraris di Genova, tuttavia, hanno poco a che vedere con schemi o gol sbagliati e sono quelli di Romelu Lukaku e Nicolò Barella, protagonisti di un diverbio animato nel primo tempo. A far scattare la scintilla dovrebbe essere stata ancora una volta la gestualità del centrocampista sardo, con le sue solite sbracciate in stile Marcelo Brozovic. Un atteggiamento che non dev’essere andato giù, evidentemente, al belga ex Chelsea.

In particolare, l’atteggiamento di Nicolò Barella è stato vivisezionato da un tecnico che lo conosce bene per averlo allenato a Cagliari, vale a dire Massimo Rastelli. L’attuale tecnico dell’Avellino è intervenuto così ai microfoni de L’Interista: “La personalità non gli è mai mancata. D’altronde è ciò che l’ha spinto, così giovane, alle luci della ribalta. Subito titolare in Serie A, subito in Nazionale e protagonista in una società grande come l’Inter. A cambiare, semmai, sono le reazioni: una volta sbracciava solo verso l’arbitro. All’Inter ho notato che più di una volta le rivolge anche ai compagni, come successo ieri con Lukaku“.

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Massimo Rastelli
Massimo Rastelli

Inter, per Rastelli Barella è un leader: “Deve saper reagire in certe situazioni”

L’esordio in Serie A nell’estate del 2016 li accomuna: Nicolò Barella e Massimo Rastelli hanno varcato insieme le soglie della massima serie italiana di calcio con il Cagliari. Proprio con la maglia rossoblù il centrocampista classe ’97 si è consacrato prima del definitivo salto in Nazionale e all’Inter, mostrando tuttavia l’atteggiamento da leader, misto ad un lato platealmente focoso, come rivelato dal suo ex mister a L’Interista: “Nicolò non ci sta a perdere, mai. E pretende molto da sé stesso, così come dai compagni intorno a lui. E’ un leader per questo. Ma un vero leader deve capire come è meglio reagire in base alla situazione, per far migliorare i compagni”.

A 26 anni compiuti, il calciatore campione d’Europa con la nazionale italiana, nel 2021, è ancora in procinto di compiere quel salto temperamentale che gli consenta di essere un punto di riferimento tout court per i suoi compagni. La soluzione, per l’ex allenatore di Barella, cioè Massimo Rastelli, è relativamente semplice: “Ci sta smuovere un compagno, ma ci sono metodi più efficaci e giusti. Magari capirà però che a volte una parola detta in disparte in un certo modo può essere molto più penetrante rispetto ad un gesto plateale. Fa parte della sua crescita personale”.

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