Inter, quanto conta il fattore Onana: com’è cambiata l’Inter di Inzaghi

L'Inter del tecnico Simone Inzaghi, grazie all'inserimento di André Onana tra i pali, ha giovato di un netto miglioramento sia a livello di prestazioni che di risultati

Marco Iacono
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L’unica squadra italiana ad essere rimasta in gioco su tutti e tre gli obiettivi, ossia Serie A, Champions League e Coppa Italia è lInter del tecnico Simone Inzaghi. Dopo la vittoria della Supercoppa Italiana per 3-0 ai danni del Milan, la squadra nerazzurra sembra aver ritrovato definitivamente quelle sicurezze che le erano mancate ad inizio stagione. Le risposte a questo cambiamento sono da ricercare in molteplici fattori, quali la compattezza tra dirigenza, allenatore, squadra e tifosi, ma anche e forse soprattutto all’inserimento in mezzo ai pali di André Onana.

Samir Handanovic, portiere dell'Inter
Samir Handanovic, portiere dell’Inter @livephotosport

Il portiere camerunense, approdato l’estate scorsa a parametro zero, ha atteso pazientemente il suo momento che, anche grazie alle prestazioni incerte del capitano Samir Handanovic, non ha tardato ad arrivare. Onana ha esordito in Champions League contro il Bayern Monaco perdendo per 0-2, anche se il vero avvicendamento tra i due è avvenuto dopo la sconfitta con la Roma per 1-2 al Meazza. La quarta in sette partite con annesse critiche, soprattutto verso il portiere sloveno, accusato dai tifosi di non essere più performante come in passato.

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Andrè Onana, portiere dell'Inter
Andrè Onana, portiere dell’Inter

Inter, dal Barcellona al Milan: i numeri della squadra con Onana

Da quando Onana è entrato a far parte in pianta stabile dell’undici titolare, l’Inter ha conosciuto un’inversione di tendenza nell’atteggiamento in campo e soprattutto nei risultati. Prima di André, la squadra veniva da 5 sconfitte nelle prime 10 partite, 15 gol subiti e un atteggiamento che lasciava trasparire un certo malumore all’interno dello spogliatoio. La partita vinta 1-0 contro il Barcellona di Xavi ha segnato, se vogliamo, il vero esordio del numero 24. Una partita che tutti ricorderanno per la sua spregiudicatezza nel giocare coi piedi, coraggio nelle uscite e una personalità da leader nell’incitare i compagni in campo.

Onana @livephotosport
Onana @livephotosport

Da quel momento l’Inter ha disputato 16 partite vincendone 12, pareggiandone 2 e perdendone altrettante. Quello che sembra essere migliorato più di tutto è proprio l’atteggiamento della squadra che, nonostante subisca ancora qualche gol di troppo, è cambiato anche grazie alla tranquillità trasmessa dall’estremo difensore e dal suo modo di giocare. Spesso si è dimostrato un’arma anche a livello offensivo, come ad esempio nel terzo gol di Robin Gosens al Camp Nou, innescato proprio da un lancio millimetrico del portiere nerazzurro. Più che di giocatore, possiamo parlare di un vero e proprio “fattore Onana“.

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Andrè Onana, portiere dell'Inter
Andrè Onana, portiere dell’Inter

Inter, Onana come Maignan: quanto manca il francese ai rossoneri

Il salto di qualità fatto dall’Inter grazie all’inserimento di Onana ha qualche similitudine con quello fatto dal Milan lo scorso anno con Mike Maignan. L’estremo difensore rossonero, arrivato al posto di Donnarumma, è stato determinante in termini di personalità e prestazioni ai fini dello scudetto vinto dal Diavolo. Non è certamente un caso che la mancanza del francese a causa di infortunio abbia man mano fatto perdere certezze alla squadra del tecnico Stefano Pioli.

Mike Maignan, portiere del Milan
Mike Maignan, portiere del Milan

Parlando di numeri, con Maignan, il Milan ha perso solo un incontro in 9 partite ufficiali. Nelle successive 17 gare senza “Magic Mike“, il capitano Davide Calabria e compagni hanno vinto 9 volte, pareggiato 3 e perso 5. Se è vero che nel calcio vince chi segna un gol in più, si può anche tranquillamente affermare che chi trova un portiere trova un tesoro.

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