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A poco più di un anno dal suo acquisto lampo dall’Atalanta, il rendimento con la nuova maglia nerazzurra dell’Inter di Robin Gosens non ha ancora conosciuto il suo livello massimo come ai tempi di Bergamo. Complice anche l’esplosione di Federico Dimarco, l’esterno tedesco è sì una delle prime scelte di Simone Inzaghi ma per entrare a partita in corso. La concorrenza serrata sulla fascia sinistra, tuttavia, non spaventa il classe ’94 che, nel format dell’Inter Footsteps si è raccontato, a partire dalla sua infanzia: “Ho esordito a Dordrecht, una piccola città olandese. La mia esperienza principale a livello professionistico è Bergamo dove sono cresciuto sia come giocatore che come uomo. Sarà per sempre una parte della mia vita, anche per la pandemia, la parte più orrenda della mia vita. Ora sono felicissimo di essere a Milano“.

Inter, la mentalità e i modelli di Gosens: “Dico Alaba e Brehme”
La ricetta di Robin Gosens per tornare al top è semplice. Oltre al lavoro, con e senza palla, è importante anche l’arte di “rubare” qualche segreto del mestiere a qualche campione, non solo dell’Inter, del passato ma anche dell’attualità: “David Alaba è sempre stato il mio idolo fin da quando ho iniziato a giocare a calcio. Vedevo sempre la Bundesliga e lo guardavo ricoprire tutti i ruoli nel Bayern. Mi ha sempre impressionato. In molti mi paragonano ad Andy Brehme, ma non ne sono convinto, lui era un giocatore diverso da me e uno straordinario interprete del ruolo. Eto’o e Milito sono stati due giocatori impressionanti. Nell’Inter ce ne sono stati tantissimi, però Milito mi ha sempre impressionato per come si muoveva in area avversaria. Avrei formato un bell’asse con lui ,dal momento che piazzo molti cross.”