“Mister, tanto oggi si vince…”. È il 30 giugno 2021 e allo stadio Enzo Ricci di Sassuolo va in scena la finale del Campionato Primavera tra Atalanta ed Empoli, rispettivamente quinta e sesta nella regular season. È una partita senza esclusione di colpi, sia in termini di gol – con i toscani che avranno la meglio per 5-3 – che in termini di falli, con tre espulsi in totale. Nel tabellino dei marcatori figurano Kristjan Asllani e Tommaso Baldanzi, mentre in quello dei cartellini rossi, invece, c’è Giorgio Scalvini: tre calciatori, poi, distintisi anche nel calcio dei grandi dispensando i primi veri lampi di talento.
Ad aprire le danze ci pensa il primo, in forza ai toscani, con i bergamaschi bravi a trovare il pareggio subito dopo. Sul risultato di 1-1, a rassicurare il tecnico dell’Empoli Antonio Buscé, quel giorno neanche in panchina, ci pensa proprio Baldanzi. Detto fatto: passano 5 minuti dal pareggio dell’Atalanta e il giovane, allora diciassettenne, nativo di Poggibonsi, mette a segno il gol del nuovo sorpasso, per poi mettere in ghiaccio gara e campionato al 92′ con la sua personale doppietta. Passano undici mesi e, proprio in un Atalanta-Empoli, ma al Gewiss Stadium, Aurelio Andreazzoli fa esordire quel giovane sicuro e irriverente, al minuto 73 di una partita terminata con un’altra vittoria per i toscani, per 1 a 0 e sul prato di Bergamo c’erano già sia Asllani che Scalvini.

Inter-Empoli, fulmine Baldanzi: record e statistiche di un predestinato
Chissà se allo scoccare dell’ora di gioco, sul prato del Meazza, il suo pensiero è andato all’estate di due anni fa e a quella gara tra Atalanta ed Empoli bloccata sul pari, sta di fatto che Tommaso Baldanzi l’ha risolta di nuovo e alla sua maniera, ovverosia con il fùtbol di chi sa fare la differenza, anche in casa dell’Inter. Classe 2003, 1,70 di altezza e un mancino che, abbinato ad un’ottima velocità e sensibilità nel dialogare con i compagni, lo rende, non da oggi, 24 gennaio, uno dei prospetti più monitorati d’Europa.
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In Serie A, finora, il 35 dell’Empoli, ma con la 10 nei piedi e nella testa, ha messo insieme undici presenze, tenendo conto l’esordio assoluto dell’ultima giornata del campionato scorso, il 21 maggio 2022. In questa stagione, con dieci presenze in Serie A, Baldanzi vanta la miglior percentuale realizzativa, con il 44%, stagliandosi al primo posto di una classifica che vede, a seguire, Ademola Lookman, Marko Arnautovic, Jaquin Correa e Boulaye Dia (fonte SkySport). Il gioiello toscano, tuttavia, primeggia anche in ambito internazionale, piazzandosi al terzo posto, dopo Youssoufa Moukoko e Jude Bellingham del Borussia Dortmund come calciatore più giovane ad aver segnato almeno quattro gol in stagione nei maggiori cinque campionati europei (fonte Opta).

Nazionale, Baldanzi osservato speciale di Mancini: il percorso in maglia azzurra
Che sia nata una stella, in occasione della gara del Meazza, lo dirà il tempo. Ciò che è certo è che gli osservatori interessati a Tommaso Baldanzi sono aumentati e non solo in ottica calciomercato. Non è un mistero, infatti, che tra gli estimatori del classe 2003 vi sia anche il CT della Nazionale italiana Roberto Mancini. Non si è fatta attendere più di tanto, infatti, la chiamata al ragazzo, da parte dell’ex allenatore dell’Inter, in occasione dell’ultimo stage azzurro tenutosi a Coverciano dal 20 al 22 dicembre scorso. Finora, il talento scuola Empoli vanta sedici presenze in maglia azzurra tra under 17-18 e 19, con cinque gol all’attivo mentre non è mai stato convocato da Paolo Nicolato per gli impegni con la selezione azzurra dell’U21. Dovesse, dunque, essere convocato da Mancini per gli impegni azzurri di fine marzo, Baldanzi si ritroverebbe ad aver saltato le tappe, compiendo un nuovo passo nella sua carriera da predestinato.

Inter, Baldanzi come Asllani: i giovani dell’Empoli in vetrina a San Siro
Nella lista degli osservati speciali del commissario tecnico Roberto Mancini c’era anche un altro gioiello dell’Empoli, vale a dire Kristjan Asllani, nato da Elbasan, in Albania, nel 2002, ma cresciuto a Buti, in provincia di Pisa, dove si è trasferito con la famiglia all’età di due anni. Il centrocampista, tuttavia, ha scelto di vestire i colori della nazionale delle Aquile rossonere, pur grato al Paese che lo ha accolto e in cui vive tutt’ora. Da Pisa a Milano, perché da sei mesi Asllani è un nuovo calciatore dell’Inter, dopo essere stato acquistato quest’estate con la formula del prestito con un diritto di riscatto fissato a 14 milioni di euro.
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Galeotto è, come spesso accade, il terreno di San Siro e Inter-Empoli, così come per Baldanzi, perché il 6 maggio scorso, un’Inter ancora in lotta per lo scudetto – poi vinto dal Milan – ha bisogno del miglior Lautaro Martinez e di una reazione feroce per avere ragione dell’ottima formazione toscana, in vantaggio per 2-0 già alla mezz’ora. Autore del secondo gol fu Kristjan Asllani ed è probabile che sia stata proprio quella prestazione a convincere la dirigenza nerazzurra ad accelerare i contatti che due mesi dopo avrebbero fatto approdare l’italo-albanese alla Pinetina.

Empoli, fucina storica di talenti: da Di Natale e Montella a Bennacer
Rende più giustizia il campionato primavera vinto nella stagione 2020/21, il secondo dopo quello datato 1998/99, un torneo di Viareggio o una serata magica al Meazza come quella di ieri, 23 gennaio, con una vittoria sull’Inter firmata da un prodotto delle giovanili? All’Empoli, per loro fortuna, non hanno mai avuto bisogno di scegliere perché tutte queste cose si sono implicate a vicenda e con relativa costanza. La scuola toscana, nel tempo, ha prodotto una grande mole di calciatori capaci, più volte, di prendersi la scena alla Scala del Calcio.
Balza all’occhio il connubio storico tra Empoli e San Nicola di Castello di Cisterna (NA), con i toscani che, tra il 1986 e il 1990 prelevano dalla scuola calcio napoletana due ragazzini, tra i tanti: Vincenzo Montella e Totò Di Natale, in totale 303 gol, e solo in Serie A. I due calciatori di origine napoletana hanno sicuramente incantato sul prato di Inter e Milan, ma da nemici, rispettivamente con le divise di Sampdoria, Roma, Empoli e Udinese. Chi invece è diventato in poco tempo custode delle chiavi di San Siro è il rossonero Ismaël Bennacer, arrivato nell’estate del 2019 e diventato il cervello del centrocampo di Stefano Pioli. Sulle orme del calciatore algerino classe ’97, ma soprattutto sulle orme del modello toscano dell’Empoli, proveranno ad affermarsi i giovani Asllani e Baldanzi, consci che l’aver conquistato la vetrina di San Siro è già un buon punto di partenza.