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Dopo aver segnato due gol a Bergamo contro l’Atalanta, Edin Dzeko veniva incalzato nel post-partita dai microfoni di Sky Sport per un commento sulla sua prestazione. Parlava così: “Il mio rendimento non mi sorprende, forse sorprende qualcun altro. Faccio questo da quindici anni“. Questa risposta arrivava dopo una doppietta pesante, una delle tante di queste due stagioni. L’Inter si sta godendo la terza vita del suo numero nove e, forse, davvero non è più il caso di sorprendersi di fronte a questo rendimento.

Inter, Dzeko da supplente a professore di ruolo
La scorsa stagione era stato acquistato dopo l’improvviso addio di Romelu Lukaku per sopperire all’assenza di un numero 9 di ruolo in rosa. Non era stata ben accolta questa operazione dai tifosi interisti, legati a un dato anagrafico che aveva fatto storcere il naso, anche più del dovuto. Ha mostrato invece le sue qualità e, pur nell’incostanza che non ha consentito all’Inter di vincere il campionato, ha chiuso la scorsa annata con 17 gol e 9 assist tra Serie A, Coppa Italia e Champions League.
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Poi Lukaku è tornato e, automaticamente, Dzeko è sembrato passare in secondo piano. La considerazione era quella di avere un parco attaccanti di tutto rispetto, con una riserva come il bosniaco che non poteva che far comodo a Simone Inzaghi. Quando c’è stato bisogno, il numero 9 nerazzurro avrebbe dovuto rispondere presente. E così è stato, a partire da quando, entrato nel derby di settembre contro il Milan, è entrato segnando un gol che però non è servito a evitare una brutta sconfitta.
Lukaku poi è mancato praticamente sempre ed è qui che Dzeko è passato da supplente a professore di ruolo. La grande capacità di dialogare con la squadra e la forza di caricarsi sulle spalle le difficoltà dei compagni gli hanno consentito di essere ancora decisivo. In campionato, con una doppietta a Sassuolo regala tre punti chiave all’Inter; riapre una sfida stregata a San Siro contro il Bologna con un gol da capogiro e poi decide il big match contro il Napoli. Nel mezzo, tre gol al Viktoria Plzen in Champions e la firma sulla Supercoppa.
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Inter, su Dzeko non c’è più da sorprendersi
Non si sbaglia quando dice che fa questo da quindici anni. Edin Dzeko, con il gol in Supercoppa Italiana, ha dimostrato ancora una volta di essere un gradino sopra gli altri. Non che ce ne fosse bisogno, parla per lui la sua carriera. Ha avuto solamente la sfortuna di trovarsi nell’apice in un Manchester City stracolmo di campioni e con troppa concorrenza. Appena è stato messo al centro di un progetto, come accaduto con la seconda Roma di Spalletti, ha fatto vedere quanto può offrire.
Una terza vita all’Inter che gli sta dando più di una soddisfazione. Edin Dzeko è nella sua piena maturità e in campo lo fa vedere. A 37 anni è uno dei centravanti più moderni del nostro campionato, in grado di abbinare forza fisica a grande qualità tecnica. Non è una sorpresa, è una garanzia. Non è un ricambio di Lukaku, ma un’alternativa di livello assoluto che prima di ogni partita mette Inzaghi nella piacevole condizione di avere sempre un dubbio.