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Dopo la cocente delusione per il secondo posto in campionato della passata stagione, con lo scudetto finito sul petto dei cugini del Milan, era logico attendersi un’Inter unita, compatta e in cerca di riscatto. Almeno fino a questo momento, però, questa voglia di rivalsa ha faticato ad emergere. I nerazzurri si sono resi protagonisti di prestazioni al di sotto delle aspettative, soprattutto nelle prime giornate di Serie A, che hanno portato la squadra allenata da Simone Inzaghi a perdere punti fondamentali in ottica tricolore.
L’immagine dei giocatori in lacrime sotto la Curva Nord nell’ultimo turno dell’anno scorso contro la Sampdoria, acclamati comunque a gran voce dai propri tifosi, lasciava tutti i presupposti per immaginarsi ben altro rendimento. Complici anche due infortuni per uomini chiave come Marcelo Brozovic e Romelu Lukaku, il club meneghino non è riuscito a mettere in campo quanto di buono messo in mostra nei mesi precedenti, perdendo addirittura quattro delle prime otto gare tra i confini nazionali.
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Questo periodo negativo non ha fatto altro che minare le certezze della società di proprietà di Steven Zhang e il fisiologico crollo ha portato ad una diminuzione della compattezza e della tranquillità all’interno dello spogliatoio. Non sono mancati gli episodi di rabbia e frustrazione da agosto ad ora, in modo particolare nelle partite contro squadre di media-bassa classifica, che hanno inevitabilmente inficiato sull’autorevolezza di Simone Inzaghi. L’allenatore dell’Inter, infatti, non è stato in grado di convogliare le giuste motivazioni nei propri giocatori nelle sfide non di cartello e questa sfumatura rappresenta forse uno dei suoi limiti più grandi.
Inter, il primo vero crollo contro l’Udinese: Bastoni furioso dopo il cambio
In seguito alle pesanti sconfitte contro Lazio e Milan, compagini comunque di assoluto livello, l’Inter ha messo in mostra la prima vera caduta nel match esterno contro l’Udinese. In occasione della settima giornata di campionato, infatti, Lautaro Martinez e compagni sono crollati sotto i colpi dei bianconeri con un sonoro 3-1. Nonostante il vantaggio iniziale firmato da Nicolò Barella, la Beneamata non è riuscita a mantenere il ritmo e la concentrazione adeguati, confermando i problemi difensivi palesati nelle uscite precedenti.
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Ma l’immagine più brutta nel pomeriggio alla Dacia Arena è andata in scena al 31′ del primo tempo. Dopo una prima mezzora di grandi difficoltà e con una cartellino giallo pendente, Simone Inzaghi ha deciso di sostituire Mkhitaryan e Bastoni, rivoluzionando la catena di sinistra nel tentativo di arginare il duo di funamboli Pereyra–Deulofeu. Il centrale mancino non ha per niente apprezzato la sostituzione, lasciando andare tutta la rabbia accumulata a favore di telecamera e colpendo ripetutamente la panchina davanti con calci e pugni.
Inter, altro stop con la Sampdoria: scintille tra Barella e Lukaku
Come gli è capitato spesso in questa stagione, anche nell’ultimo periodo l’Inter ha alternato prestazioni straordinarie a performance scialbe, soprattutto in partite in cui il gap tecnico con gli avversari era notevole. Se nelle partite clou i nerazzurri hanno dimostrato unione d’intenti, organizzazione e concentrazione, nelle sfide meno affascinanti non sono riusciti a mettere in campo lo stesso atteggiamento. Nell’ultima giornata contro la Sampdoria, il Biscione ha avuto il pallino del gioco per gran parte dei 90 minuti, riuscendo però ad impensierire Audero solamente in qualche circostanza.

In uno 0-0 scarso di emozioni, nel corso della prima frazione di gioco Nicolò Barella e Romelu Lukaku si sono resi protagonisti di un episodio piuttosto spiacevole. Big Rom è stato costretto a stare fermo ai box per circa quattro mesi a causa di un brutto infortunio ed è sceso sul rettangolo verde dal 1′ per la seconda volta nel 2023, ma chiaramente il top della forma è ancora molto lontano. Il centrocampista azzurro ha manifestato platealmente più di una volta il disappunto per qualche pallone di troppo perso dal giocatore di proprietà del Chelsea, che non ha esitato a rispondere per le rime criticando l’atteggiamento del compagno.
Inter, quanti passi falsi con le piccole: l’autorevolezza di Inzaghi è in discussione
A pochi giorni dalla 23a giornata di campionato, l’Inter si trova al secondo posto in classifica alle spalle del Napoli capolista. Il distacco però è di ben 15 punti, il più ampio nelle cinque maggiori leghe europee. Questo enorme ritardo è causato sì dal cammino quasi perfetto dei partenopei, sconfitti solamente una volta proprio dai nerazzurri, ma anche dai numerosi passi falsi del club meneghino. Se nella prima parte di stagione la Beneamata ha perso quasi tutti gli scontri diretti, trovando comunque vittorie relativamente comode contro squadre meno quotate, dopo la pausa per il Mondiale in Qatar il trend si è completamente invertito.
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L’Inter, infatti, non ha mai sbagliato nei match importanti, conquistando vittorie prestigiose senza subire alcuna rete contro Napoli, Atalanta e Milan, sia in Serie A che nella finale della Supercoppa italiana. Nelle sfide contro club più piccoli, però, gli uomini di Simone Inzaghi non sono riusciti a garantire gli stessi risultati, quasi come se non fossero sufficientemente motivati in partite dall’esito sulla carta scontato. Spesso queste prestazioni negative sono state espresse subito dopo grandi vittorie, dimostrando una sorta di senso di appagamento in seguito a performance eccezionali.

Nella prima gara del 2023, il club meneghino è riuscito nell’impresa di infrangere l’imbattibilità della squadra di Luciano Spalletti grazie al gol di Edin Dzeko, surclassando gli azzurri sotto tutti i punti di vista. Nell’impegno successivo, a sorpresa, è arrivato il pareggio di Monza a tempo scaduto che ha spento sul nascere ogni sogno di rimonta. Esiti simili dopo i due successi nei derby, quello in Supercoppa pervenuto dopo un netto 3-0 e quello di misura in campionato. In entrambe le uscite seguenti, infatti, l’Inter non ha mantenuto lo stesso livello, perdendo in casa contro l’Empoli e pareggiando al Ferraris contro la Sampdoria.