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Dopo l’ennesimo infortunio che terrà Joaquin Correa ancora fuori dalla disponibilità di Inzaghi, si comincia a pensare al futuro. Pertanto, le strade che hanno fatto incontrare nel recente passato l’Inter e il fantasista argentino sembrano destinate a separarsi. Epilogo dunque abbastanza prevedibile, dato che l’ex Lazio in nerazzurro non ha mai convinto del tutto. E pensare che nell’estate del 2021 mister Inzaghi aveva chiesto espressamente El Tucu come rinforzo per la propria rosa, puntando dunque sul sicuro. L’inizio era stato promettente, tanto che già alla seconda giornata, grazie alla favolosa doppietta contro l’Hellas Verona da subentrato, Correa era riuscito a presentarsi nel migliore dei modi.
Un avvio all’Inter positivo per Correa, ma è solo illusione
Dribbling, creatività ma anche concretezza sotto porta. Addirittura in quella partita riuscì a segnare grazie ad un colpo di testa la rete del definitivo 1-3. Un gesto tecnico inusuale per El Tucu che mandò in visibilio i tifosi ma soprattutto regalò tre punti molto importanti ad Inzaghi. Dopo un andamento piuttosto incerto, all’undicesima giornata è ancora Correa l’assoluto protagonista del trionfo nerazzurro nel 2-0 contro l’Udinese.
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A S. Siro infatti, gli uomini di Inzaghi non riescono a sbloccare un match sino ad allora fin troppo bloccato. Neanche El Tucu aveva brillato sino a quel momento ma al 60′ quest’ultimo si inventa una magia delle sue: dopo il velo di Perisic, l’argentino riceve sulla sinistra e con un’irruente progressione si accentra verso l’area bianconera, lascia partire un destro angolato sul quale l’estremo difensore dei friulani non può intervenire.
Dopo la rete che sblocca il match, al 68′ arriva il definitivo 2-0. Stavolta El Tucu riceve al limite dell’area da Dumfries, stoppa il pallone e sempre col destro lascia partire un bolide che si insacca all’angolino alto di sinistra. Goal magistrale e prestazioni che parrebbe porre fine al periodo di digiuno del pallino di Inzaghi. Da quel momento in poi però rimane veramente poco degno di nota.
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Inter, Correa preferito da Inzaghi a Dybala
L’esborso infatti di circa 30 milioni e l’assoluta fiducia riposta dal tecnico piacentino nei suoi confronti non possono essere ripagati da sin troppo estemporanee buone prestazioni. La scorsa estate si è paventata di fronte alla dirigenza interista la possibilità di virare su Paulo Dybala, anch’egli argentino, accasatosi successivamente alla Roma.
Quest’ultimo, dopo ben 7 stagioni trascorse alla Juventus, ha difatti deciso di non rinnovare il contratto coi bianconeri, tanto che a giugno dello scorso anno La Joya era libero di andare nella destinazione a lui più gradita. Alla fine Mourinho ha avuto la meglio, sebbene Dybala era stato veramente ad un passo dal vestire i colori nerazzurri.

Adesso invece, con un Correa che non dà più garanzie, ci si torna a chiedere se la scelta di non affondare il colpo da parte della dirigenza interista sia stata la mossa più giusta da fare. Certo, risulta sempre facile parlare col senno di poi. Tuttavia, le parole emblematiche dell’amministratore delegato dell’Inter Giuseppe Marotta furono allora emblematiche: “Siamo già a posto così”.
Anche Dybala, così come El Tucu, non è certamente ricordato per la sua resistenza agli infortuni. Difatti, i frequenti e imprevedibili incidenti di percorso, specie negli ultimi anni, sono stati oggetti di valutazioni da parte della dirigenza juventina che, nonostante un impatto molto spesso incisivo, ha deciso di non puntare più sul geniale fantasista di Laguna Larga.
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Inter, con l’addio di Correa aumentano i rimpianti per Dybala
Nonostante però qualche stop ancora fatto registrare con i giallorossi in questa stagione, Dybala ha mostrato già di poter incidere sulla manovra della Roma di Mourinho grazie ai 7 goals e ai numerosi assist forniti al compagno di reparto Tammy Abraham, con il quale forma un duo di grande spessore.

Crescono allora i rimpianti nei confronti dell’ex Juventus, specie in ragione del fatto che la possibilità di poterlo avere a parametro zero, ad un ingaggio che non si sarebbe discostato dal tetto limite imposto da Zhang, avrebbe potuto costituire una risorsa importante quest’anno per Inzaghi. A maggior ragione vista la lunga assenza di Lukaku che assieme ai frequenti stop di Correa, hanno fatto sì che l’attacco dell’Inter fosse affidato sin qui esclusivamente al duo costituito da Lautaro e Dzeko.
Sebbene l’intesa con El Toro sia stata per Correa certamente sempre positiva, in campo e soprattutto fuori, quest’anno anche questo feeling sul rettangolo verde sembrerebbe sparito. Ecco che allora si guarda già al futuro al possibile sostituto, considerando ciò che è stato fatto, senza guardare indietro al passato.