Inter, Bordon tra passato e presente: “Bersellini ottimo educatore, Onana forte e reattivo”

L'ex Inter Ivano Bordon si racconta: tanti i temi trattati, dal rapporto con mister Bersellini passando per le doti dell'attuale portiere nerazzurro, André Onana

Tommaso Mastroleo
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Leggenda dell’Inter, club nel quale è cresciuto calcisticamente, muovendo i primi passi da calciatore professionista, fino all’affermazione nel 1969: una carriera ricca di successi, che lo ha visto difendere i pali della Beneamata fino al 1983. Stiamo parlando di Ivano Bordon, estremo difensore campione del mondo con la Nazionale italiana nel 1982 che, intervenuto nel corso di una lunga intervista rilasciata per conto dell’inserto settimanale Sportweek, curato da La Gazzetta dello Sport, ha raccontato senza mezzi termini quella che fu la sua esperienza da calciatore dell’Inter, soffermandosi in particolare sul rapporto speciale che lo lega al tecnico Eugenio Bersellini: “Di lui ho un ricordo buonissimo. Bersellini mi ha dato fiducia e grazie a lui sono arrivato in Nazionale: era un grande educatore, duro, poche parole, ma chiaro e onesto”

Un Bordon a 360°, che tra presente e passato ci ha tenuto a fare il punto sul calcio che era su quello attuale, visto, al pari di tanti tifosi nerazzurri, attraverso lo schermo di una tv: “È cambiato tutto: velocità, metodi, schemi, le regole, i dirigenti, i giocatori. Quello che faccio fatica a capire sono le loro partenze dal basso, spesso frenetiche e pericolose. Ho visto delle statistiche davvero sorprendenti: adesso tocca più palloni un portiere che un centrocampista. Un mondo completamente diverso”. L’ex leggenda dell’Inter ha poi voluto tessere le lodi dell’attuale estremo difensore nerazzurro della squadra di Simone Inzaghi, André Onana: “Ci sono buoni, eccellenti portieri anche adesso. Donnarumma è il futuro della Nazionale, e l’Inter ha Onana, forte e reattivo. Il Milan ha Maignan. Poi mi piace Meret e seguo con interesse Carnesecchi.

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Bordon con la maglia dell'Italia
Bordon con la maglia dell’Italia

Bordon: “Indimenticabile il primo Scudetto con Invernizzi, il secondo lo sento più mio”

Bordon ha poi proseguito l’intervista ricordando i suoi celebri trionfi con i colori nerazzurri: la vittoria, nella stagione 1970-71, del primo Scudetto, l’11° nella storia dell’Inter, e soprattutto il successo, nella stagione 1979-80, a nove anni di distanza dall’ultimo trionfo in campionato: Ricordo ancora il primo Scudetto con l’Inter, con Invernizzi. Il secondo, quello del 1979-80, lo sento più mio: ero titolare e maturo. In quella squadra eravamo in otto cresciuti nelle giovanili: io, Oriali, Bini, Canuti, Baresi, Ambu, Muraro e Pancheri. Più Occhipinti che ha giocato l’ultima partita. Sono stato fortunato, nella mia lunga carriera ho vinto e visto molto. Ho conosciuto gente, ho fatto qualche record e ho vinto sfide, dentro e fuori dai pali. Adesso guardo gli altri, qualche volta allo stadio, spesso in tv”

Infine, anche una considerazione sulla sua esperienza alla Sampdoria, dal 1983 al 1986, di cui mantiene ottimi ricordi: “Bellissimi i momenti vissuti nella Samp di Mantovani: era una buona squadra, divertente, piena di ragazzi meravigliosi. Vierchowod, Vialli e Mancini. Poi il mio vecchio amico Scanziani e gli stranieri Francis e Souness. Ricordo ancora quando abbiamo vinto la Coppa Italia, nell’85, battendo in finale il Milan di Liedholm: una gioia indescrivibile”.

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