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Fabrizio Biasin, giornalista sportivo di Libero, in un‘intervista rilasciata ai microfoni di “FooballNews24.it“, ha fatto un’analisi a tutto tondo della stagione dell’Inter, che viaggia spedita in vetta alla classifica di Seria A. Interrogato sulla questione scudetto, Biasin risponde: “L’inter gioca bene e merita. E’ questione di tempo, di aritmetica, manca poco. I nerazzurri sono ad un passo dal 19° scudetto della loro storia, interrompendo il dominio della Juventus in Italia. Conte crea (l’impero Juve), Conte distrugge l’egemonia bianconera, reinterpretando Lavoisier e la legge di conservazione di massa. L’Inter si avvicina allo scudetto meritatamente, grazie ad un percorso di crescita e maturazione fatto negli ultimi anni”.
I passaggi fondamentali della stagione
Biasin continua ripercorrendo il periodo che va dalla scorsa finale di Europa League persa contro il Siviglia con il conseguente possibile addio di Conte, fino ad arrivare all’ultimo successo contro il Cagliari, analizzandone il cambiamento: “Da quel periodo è cambiato tanto. Quella vittoria avrebbe potuto dare all’Inter una soddisfazione, tornando dopo 10 anni in una finale europea. Si è toccato il fondo per il rapporto che si era creato tra società e allenatore. Nonostante i problemi che si erano venuti a creare, Conte è stato riconfermato e da lì il gruppo si è compattato, sia per quanto riguarda la squadra, sia per la dirigenza. L’Inter ha tirato fuori il meglio. E nonostante la società interista stia attraversando un problema grave, la società si è compattata invece di sfaldarsi e la squadra è diventata ciò che vediamo”.
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I valori della società nerazzurra
Interrogato sui meriti che ha la rosa e quelli che ha Conte, Fabrizio Biasin afferma: “A livello di rosa credo che Inter e Juventus siano equivalenti, forse i bianconeri hanno qualcosa in più nei singoli, ma non a livello di squadra. Come squadra i nerazzurri sono costruiti meglio, la differenza sta nel chi è in panchina. Da un lato abbiamo uno degli allenatori più bravi d’Italia e d’Europa, dall’altro un neo-allenatore che per forza di cose ha pagato le difficoltà dell’esordio. La differenza però, non sta solo in questo, ma anche nel fatto che da una parte la società ha costruito una squadra, dall’altra parte c’è una società che da un paio d’anni sta commettendo errori, comprando ottimi calciatori ma non costruendo la squadra. Secondo me sono nettamente le squadre più forti della Serie A, senza togliere nulla al Milan che sta compiendo un’impresa stando al secondo posto. Mi immaginavo che l’Inter potesse vincere lo scudetto, ma non con queste distanze ad aprile. I nerazzurri hanno trovato gli incastri giusti”.
Le differenze tra Serie A e Champions League
Sul successo che l’Inter sta avendo in Italia a differenza delle competizioni europee in cui è reduce da tre flop, Biasin risponde: “Credo sia un problema di assetto. Ad inizio stagione l’Inter ha provato a fare qualcosa di poco “Contiano”, giocando un calcio più offensivo, spostato in attacco. Quando poi Conte ha deciso di tornare sui suoi passi, sulla sua idea di calcio, trovando anche un assetto definitivo, l’Inter è diventata la squadra solida di adesso. Questa squadra può arrivare tra le prime otto d’Europa, quella di prima era disordinata. L’idea di calcio di Conte è solidità e praticità”.
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L’Inter e la Nazionale italiana
Successivamente, Biasin si sofferma sull’italianità che ha adesso la squadra interista, esprimendo il suo parere: “Per me il merito principale è di Marotta, spesso mi ha confermato di voler dare all’Inter un’impronta italiana. Non per una questione estetica, ma per la costruzione di un gruppo di lavoro. Avere l’impronta nazionale, può aiutare tutto il gruppo, favorendo anche l’integrazione degli stranieri. L’Inter ha preso giocatori italiani forti: Sensi sappiamo quanto può valere, Barella adesso è uno dei migliori centrocampisti in Italia, Bastoni anche, D’Ambrosio è lì da una vita. Penso sia soprattutto merito loro, hanno creato un gruppo che gli ha permesso di crescere, e Conte quando si fissa, ti fa crescere anche a calci. Sono stati anche fortunati nel trovare un allenatore che li faccia lavorare”.
Proprio grazie alla Nazionale, Stefano Sensi si è rivisto dopo i diversi infortuni e Biasin spiega come può inserirsi negli schemi di Conte considerando le prestazioni di Brozovic ed Eriksen: “Stefano Sensi era titolare ad inizio stagione. Conte lo mise subito in campo dopo che fu acquistato, mentre tutti credevano che avrebbe fatto panchina. Se Sensi ritrova la condizione fisica e mentale, Conte non vede l’ora di farlo giocare. L’Inter migliore è proprio quella con in campo Stefano Sensi. Quella attuale mi piace tanto, ma quella lì dalla trequarti in su faceva vedere le cose più belle”.
Conte e la gestione dei giocatori
Durante l’ultimo anno Antonio Conte ha dato nuova vita a diversi giocatori che sembravano dovessero lasciare la società meneghina (Eriksen, Skriniar, Brozovic, Lautaro, Perisic). Da separati in casa sono diventati i punti fermi di questa Inter, Fabrizio Biasin commenta: “Spesso ci fissiamo sul mercato, invece le risorse l’Inter le aveva in casa. I nerazzurri non fanno mercato da praticamente un anno. Gli ultimi acquisti sono stati Vidal e Kolarov che abbiamo visto pochissimo. Darmian ha fatto il suo dovere, e Conte lo ha voluto sapendo di poter fare affidamento su di lui. L’allenatore, nel momento in cui ha visto che l’Inter non poteva fare mercato, ha fatto dei passi indietro, dando una possibilità ad Eriksen. Ha puntato su Perisic a tutta fascia, ha insistito su Skriniar. Il merito di tutto questo è soprattutto dell’allenatore. Anche i giocatori però hanno lavorato. Tra questi mi ha sorpreso di più Skriniar, un anno fa era fuori dall’Inter. E’ riuscito ad effettuare una crescita, dopo aver avuto tanti problemi nel passare dalla difesa a quattro a quella a tre. Un progresso così significa essere di fronte alla massima rappresentazione del professionista del calcio”.
Lukaku ha preso l’Inter per mano
Non ci ha messo molto Romelu Lukaku a cancellare dalla testa dei tifosi interisti Mauro Icardi, e a Biasin viene chiesto se l’attaccante argentino sarebbe stato utile in questa Inter: “Lukaku sta facendo cose senza senso. E’ fuori concorso, è diventato decisivo a tutti i livelli. Non solo per i gol, ma anche per quello che fa per i compagni. All’inizio ero scettico per il costo del suo cartellino, se fosse giusto spendere così tanto per un solo giocatore che oltretutto arrivava da una stagione complicata. Conte ha ampiamente vinto la sua scommessa. Mauro Icardi è un tipo di giocatore diverso. I due non sono paragonabili, l’argentino è il terminale offensivo di una squadra che gioca per lui, Lukaku è un giocare a 360°. Ci sono squadre costruite per avere un attaccante come Icardi e squadre per averne uno come Lukaku, anzi due, Lukaku e Lautaro Martinez”.
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Brozovic, il leader silenzioso
Secondo Fabrizio Biasin, Marcelo Brozovic e Christian Eriksen sono i rappresentanti della “nuova” Inter: “Considerando gli ultimi tre-quattro anni, Brozovic è stato il punto di riferimento della squadra, nonostante tutte le sue contraddizioni. E’ stato l’elemento che ha fatto più cose, ha toccato più palloni, è stato criticato. Possiamo definirlo un leader silenzioso? Un po’ si, perché è stato sempre decisivo e cruciale. Dai suoi piedi sono passati la maggior parte dei palloni. Da quando Conte ha inserito Eriksen, Brozovic si è liberato da alcune resposabilità. Per il quadriennio da Spalletti in poi ti dico Brozovic, per l’ultimo periodo Eriksen, ha trasformato il centrocampo dell’Inter forse in quello più forte d’Italia“.
Il nuovo logo e i piani societari
Successivamente, Fabrizio Biasin parla del nuovo logo presentato nelle scorse settimane e su quello che si auspica avvenga a livello societario: “Il nuovo logo può piacere o no, l’idea di modernizzare serve a mantenere l’Inter al livello dei club “moderni”. La società se può, resterà al comando, questo è però un grande punto interrogativo. E’ difficile fare informazione su questa cosa, nessuno ha notizie, tutti hanno indiscrezioni, più o meno credibili, ma nessuno può sapere effettivamente come andranno le cose. Io spero che la famiglia Zhang rimanga. Nessuno sa cosa avviene in Cina, ma questa famiglia ha portato l’Inter dal 7° al 1° posto in Italia“.
Le critiche al gioco di Conte
Nelle ultime settimane si è aperto il dibattito tra chi preferisce il bel calcio e chi guarda solo il risultato, Biasin ha le idee chiare: “L’Inter gioca bene, chi dice il contrario o vuole rompere le scatole o non capisce di calcio. La squadra è solida, difficile farle gol, difficile superarla, se contro il Cagliari , in porta ci fosse stato chiunque altro, il risultato non sarebbe cambiato (ride). Poi c’è il tiki takache è un’altra cosa. Il calcio dell’Inter è la rappresentazione di ciò che vuole l’allenatore. Questa squadra funziona molto bene”.
In chiusura, Fabrizio Biasin si sbilancia e dà il suo pronostico sulla vittoria del campionato di Serie A: “Vince l’Inter perché se l’è meritato. E’ stata la squadra più continua, ha dimostrato di essere la squadra più meritevole sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista dell’applicazione in campo”.
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