Inter, Bastoni continua a crescere: una sicurezza in più per Inzaghi

L'Inter è tornata a contare su Alessandro Bastoni, pilastro ormai da quattro stagioni della difesa nerazzurra e futuro protagonista in Nazionale

Francesco Ricapito  - Autore
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Ormai da qualche anno non costituisce più un punto interrogativo nel panorama calcistico italiano, essendosi affermato con una certa personalità tra i migliori difensori della sua generazione. Aveva iniziato questa stagione non al meglio, come d’altronde tutta la squadra, per poi ritrovare continuità di rendimento e le giuste sicurezze per tornare a un alto livello. L’Inter può fare ancora affidamento su Alessandro Bastoni, protagonista sempre in positivo nelle prestazioni della compagine nerazzurra.

Costituisce certamente un’importante risorsa che, prima Antonio Conte, poi Simone Inzaghi, hanno avuto l’opportunità di sfruttare nel loro undici titolare. La sua crescita, arrivata sia grazie alle esperienze in prestito, sia grazie agli insegnamenti dei tecnici da cui è stato allenato, lo ha reso uno degli elementi chiave sia nella fase difensiva nerazzurra, sia nella fase di impostazione. La sua intelligenza tattica e la sua grande qualità hanno fatto sì che in tutte le sessioni di mercato venisse a costato ai top club europei.

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Bastoni @livephotosport
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Inter, il percorso di Bastoni: dall’Atalanta all’Inter

Si forma nel settore giovanile dell’Atalanta e forse questo costituisce la sua maggiore fortuna, considerando le grandi risorse che la Dea ha deciso di investire in questi anni nel vivaio. Entra in prima squadra nell’annata 2016-17 e, subito notato da Gian Piero Gasperini, mostra le sue doti in campo. Tanto da essere notato da un’altra nerazzurra lombarda, l’Inter, che lo acquista per circa 32 milioni di euro in quell’estate. Il club meneghino decide quindi di lasciarlo in prestito biennale a Bergamo, dove totalizza 4 presenze in campionato.

Un anno prima della scadenza del prestito, l’Inter rescinde l’accordo e per Bastoni comincia l’avventura con il Parma, in cui con Roberto D’Aversa trova un certo feeling e riesce a essere impiegato con continuità. Schierato a volte terzino e a volta difensore centrale, convince la società nerazzurra che, al termine di quella stagione, potrà giocarsi un posto in prima squadra. Il suo arrivo ufficiale a Milano coincide con quello di Antonio Conte, che vede in lui un diamante grezzo da raffinare.

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Così viene gradualmente inserito negli undici titolari, con prestazioni sempre più in crescita, anche grazie all’enorme lavoro individuale che il tecnico salentino attua su di lui. Bastoni è sempre titolare nelle fasi finali di Europa League della stagione 2019-20, compresa la finale, poi persa contro il Siviglia. L’anno dello Scudetto avviene la sua consacrazione, diventando inamovibile nel trio difensivo completato da Skriniar e De Vrij. Si toglie anche la soddisfazione di un assist pazzesco a Barella contro la Juventus a San Siro.

Alessandro Bastoni, Inter
Alessandro Bastoni, Inter

Inter, da Conte a Inzaghi: il ruolo di Bastoni

Antonio Conte è noto per essere uno dei più bravi tecnici al mondo a migliorare singolarmente i calciatori. È riuscito a rendere Barzagli, Bonucci e Chiellini tre difensori di livello europeo, a far fare il grande salto ad Arturo Vidal, a comprendere e limare il talento di Barella, a far diventare Lukaku uno degli immarcabili della Serie A. Si potrebbe continuare all’infinito e non sarebbe corretto non inserire Alessandro Bastoni tra i grandi risultati dell’allenatore salentino, che è riuscito a sfruttarne le capacità tecniche e a perfezionarne i movimenti difensivi.

Si può dire abbia formato e lasciato un vero e proprio patrimonio all’Inter, che però ha avuto il suo vero exploit nella scorsa stagione con Simone Inzaghi. Alzando la linea della squadra e rendendo sempre più frequente l’apporto dei braccetti di difesa alla fase offensiva, le qualità del numero 95 nerazzurro sono emerse incontrastate. Insieme a Perisic, ha costituito sulla fascia sinistra, con Dimarco, un incubo per le compagini avversarie.

Le capacità tecniche di Bastoni gli consentono sia di poter impostare l’azione dal basso attraverso uscite preparate, sia di poter saltare il pressing avversario grazie alla grande precisione nei lanci. Il suo apporto anche negli ultimi trenta metri può risultare decisivo, in virtù di una buona visione di gioco e di discrete capacità balistiche che gli hanno consentito anche di togliersi qualche soddisfazione in termini di reti segnate.

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Alessandro Bastoni, Inter @livephotosport
Alessandro Bastoni, Inter @livephotosport

Inter, Bastoni è uno degli insostituibili

Non aveva iniziato la stagione al meglio, come d’altronde tutta la squadra. In particolare, l’Inter delle prime giornate è stata imprecisa in fase offensiva e, soprattutto, disattenta in fase difensiva. Il reparto arretrato ha subito un’involuzione, sia in termini di reti subite sia in termini di prestazioni, del tutto inaspettata. Chiunque fosse impiegato nei tre di difesa non era convincente, con Bastoni che aveva subito diverse critiche dagli addetti ai lavori nel corso dei primi turni di campionato.

La sua disattenzione, culminata nel derby perso per 3-2 il 4 settembre contro il Milan, aveva fatto sì che Inzaghi lo alternasse con una certa frequenza con Acerbi. Questo aveva portato grandi difficoltà al gioco nerazzurro, in particolare in fase di impostazione: l’assenza di Perisic a sinistra, svuotava il reparto arretrato interista (sia quello dei tre, che dei quinti) di elementi in grado di ricoprire il ruolo di registi arretrati.

Il punto più basso di questa annata si è raggiunto poi a Udine, quando dopo appena mezz’ora di gioco e con un cartellino sul groppone, Bastoni viene sostituito dal suo allenatore. La sua reazione è tutt’altro che pacata, ma da quel momento in poi il suo rendimento sarà solo in crescita. L’Inter discuterà del suo rinnovo, per assicurarsi in futuro uno dei difensori migliori della sua generazione. Con Dimarco impiegato ormai con frequenza come quinto a sinistra, Inzaghi è consapevole di non poter rinunciare al suo numero 95.

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