Inter, Barella e Bastoni sono fondamentali: il futuro nerazzurro parla italiano

Alessio Porcu
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Dopo la delusione della mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018 una cosa su tutte era certa, l’Italia doveva rivoluzionare tutto per ritornare grande. E il punto da cui ripartire, indubbiamente, sarebbero dovuti essere i giovani. A pochi anni di distanza dalla frustrante serata conclusa in pareggio contro la Svezia, oggi, nel 2021, la Nazionale Italiana ha trovato diversi nuovi giocatori su cui poter fare affidamento e su tutti vediamo spiccare i nomi di Alessandro Bastoni e Nicolò Barella.

Alessandro Bastoni
Alessandro Bastoni, difensore dell’Inter

I due giocatori in questo preciso momento sono due punti intoccabili dell’Inter e il minutaggio che Antonio Conte concede ad entrambi è molto chiaro e porta a pensare ad una cosa in particolare: il futuro dei nerazzurri passa per i due talenti italiani. Considerando l’addio alla nazionale di Chiellini e Barzagli, per iniziare a costruire un grande futuro Mancini aveva bisogno di un difensore proprio con le qualità dell’ex Parma e Atalanta. Perfetto nell’impostare le azioni, ottimo negli anticipi e una grande intelligenza tattica permettono a Bastoni di essere il profilo perfetto per gli azzurri del futuro. Nonostante il centrale stia sicuramente crescendo a dismisura, attualmente l’uomo del momento è Barella.

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Barella, centrocampista dell'Inter
Barella, centrocampista dell’Inter

L’ex Cagliari ha iniziato la sua carriera in Nazionale maggiore nel 2018 e dopo una serie di ottime prestazioni è diventato un titolare fisso, l’inizio dell’esplosione del tuttofare dell’Inter, probabilmente, è partita proprio dalla prima convocazione. Indubbiamente Mancini in questo momento ha diversi giovani su cui puntare: Zaniolo (Infortuni a parte), Kean, Chiesa, Donnarumma e via dicendo, spesso e volentieri l’Italia ha avuto dei grandi talenti ma il problema – che poi ne ha limitato ogni tipo di crescita – è sempre stato solo uno ovvero la mancanza di continuità.

Proprio per quanto riguarda quest’ultimo punto sembra che i due pupilli della tifoseria nerazzurra possano realmente essere un caso a parte. Le responsabilità sono tante, considerando la giovane età sono sicuramente delle pressioni non indifferenti ma, almeno per il momento, i due wonderkid del calcio italiano e soprattutto dell’Inter sembrano poter reggere qualunque tipo di aspettativa.  

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Nicolò Barella, centrocampista dell'Inter
Nicolò Barella, centrocampista dell’Inter

Inter, Barella e la sua crescita continua

Il cammino di Nicolò Barella è iniziato dal Cagliari, squadra in cui ha praticamente passato una vita intera considerando che ci gioca da quando era bambino. Tra le fila dei sardi, il centrocampista alla tenera età di 15 anni aveva già sbalordito tutti e agli occhi degli addetti era ben chiara una cosa: quel ragazzino avrebbe fatto tanta strada. Una volta arrivato in prima squadra, dopo un primo anno passato per metà al Como per iniziare a mettere su un buon minutaggio in vista del ritorno in Serie A, il classe ’97 è passato dall’essere “un giovane su cui puntare” a “il cuore della squadra”.

Nonostante siano state diverse le stagioni passate nella massima serie con il club sardo, probabilmente la prova definitiva del fatto che Barella sarebbe potuto diventare un giocatore veramente importante è arrivata proprio nella sua ultima stagione in rossoblù. La Serie A 2018/19 ha visto la squadra di Giulini seriamente in difficoltà e mai come in quel momento l’attuale centrocampista dell‘Inter, nonostante fosse ancora fin troppo giovane ha preso sulle spalle la squadra e l’ha portata ad una clamorosa salvezza praticamente ottenuta nelle ultime due giornate.

during the Serie A match between Udinese and Cagliari at Stadio Friuli on December 29, 2018 in Udine, Italy.

Il ragazzo era già un leader che sapeva come affrontare le situazioni più complicate e non è un caso se, una volta terminato il campionato, i nerazzurri sono arrivati a spendere oltre 40 milioni di euro pur di portarlo a Milano. Le prime partite di Barella alla corte di Antonio Conte non sono state esattamente perfette, nonostante il potenziale ci fosse tutto, era troppo irruento e troppe volte correva a vuoto. Ma quei primi minuti non esaltanti rappresentano solo una breve fase d’ambientamento visto che nel giro di poco tempo l’ex Cagliari ha conquistato tutti quanti. Le grandi prestazioni in Serie A sono state un ottimo segnale ma, probabilmente, non paragonabile a ciò che ha fatto in Europa League, competizione in cui – insieme ad un devastante Romelu Lukaku – abbiamo tutti potuto notare la versione da leader di Nicolò Barella.

Antonio Conte, allenatore dell'Inter
Antonio Conte, allenatore dell’Inter

E nonostante spesso venga criticato, la crescita continua del talento sardo passa soprattutto attraverso Antonio Conte. Considerando le caratteristiche del giocatore, difficilmente avrebbe potuto incontrare un tecnico più adatto ai suoi modi di fare durante le prime fasi della sua carriera. La grande grinta, la voglia di arrivare su ogni pallone e quel desiderio intenso di vincere accomunano i due ed essersi trovati indubbiamente ha fatto le fortune della squadra di Zhang.

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