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L’intesa perfetta con Hakimi
La fascia destra dell’Inter targata Antonio Conte era il punto di forza della squadra; Hakimi, Lukaku e Barella infatti gestivano gran parte del gioco interista con un triangolo di tecnica, velocità e dinamismo che difficilmente potrà essere eguagliato in questa stagione. Pronti, via, Hakimi al Psg. Già questo era stato un colpo forte a quella struttura che sembrava infermabile lo scorso anno, ma che con la forza di Romelu Lukaku riusciva a restare in piedi attendendo un esterno che ne riconsolidasse le fondamenta.
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Il dualismo del centrocampista con il Marocchino è stato perfetto sin da subito, capacità di inserimento e corsa sicuramente il collante perfetto, quello che per mesi ha tenuto in scacco tutti gli esterni e le mezzali che hanno dovuto fronteggiarlo. Oggi rimane però solo un lontano ricordo dell’Inter che fu.
Pollicino e il gigante buono

L’addio del gigante di Anversa ha però segnato il tracollo dell’intera macchina e Nicolò si è trovato a non avere più punti di riferimento in campo. Con Big Rom c’era un’intesa incredibile e ora toccherà al nativo di Cagliari trovare la forza per ricostruire un’alchimia con i nuovi compagni che arriveranno. Uno, Dzeko, totalmente diverso dal belga e l’altro, semmai dovesse concretizzarti la trattativa per Dumfries, acerbo al tatticismo del calcio italiano.
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Ne ha sempre parlato bene, lo ha sempre descritto come l’amico di tutti, quella persona che c’è anche quando non ti aspetteresti di trovarla. L’ha definito “un gigante buono” che spazza via gli avversari con il suo strapotere fisico, ma ha sempre pronta una bella parola per tutti. Questo pensa Barella di Lukaku e rimpiazzare una guida del genere sarebbe impossibile, ma ormai siamo certi che sarà l’ex Cagliari il faro degli altri giocatori che vestiranno la maglia dell’Inter.
Sardo fuori, ma soprattutto dentro
Barella, di buon sangue sardo, è sempre stato uno cocciuto, uno che quando si mette in testa una cosa, difficilmente tende a non portarla a termine. Nei suoi pensieri fin da quando ha deciso di andare via dal Cagliari c’è sempre stata l’Inter. In campo, con gli atteggiamenti e la professionalità che lo contraddistingue e nella vita, con i tre figli da crescere in così giovane età, Nicolò ha dimostrato che di attributi ne ha da vendere. La sua tenacia e determinazione lo hanno portato a vincere sia con l’Inter che con la Nazionale. E’ cresciuto in fretta, cosi come in fretta dovrà prendere per mano la Beneamata per mantenerla ai vertici del calcio italiano e non solo…